La nuova riforma che è entrata in vigore lo scorso dicembre ha fatto molto discutere per alcune sue sanzioni, ma ora sembra che i problemi siano altri…
E’ tutt’altro che un periodo semplice per Matteo Salvini. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è sotto i riflettori per i continui disagi che si riscontrano in tutte le stazioni italiane. Da settimane ormai la maggior parte dei treni accumula ritardi macroscopici, specialmente nel Centro-Sud e i numeri sono quasi sconcertanti. In molti, Renzi in primis, hanno chiesto le dimissioni del vicepremier per questi continui inconvenienti che stanno colpendo milioni di italiani. Ma Salvini non è sotto attacco solamente per il problema legato ai ritardi dei treni, ma anche per un qualcosa che ha emanato direttamente lui: il nuovo Codice della Strada.
Le nuove misure sono entrate in vigore lo scorso 14 dicembre e si sono scatenate subito le polemiche. E’ arrivata una vera e propria stretta sull’abuso di alcol e droghe e sull’utilizzo dei cellulari alla guida. Tutte norme che sicuramente tutelano gli automobilisti e la sicurezza. Ormai quotidianamente il Ministro pubblica sui suoi social video in cui si proclamano trionfi per il suo operato. Questo modus operandi non solo fa sì che possa ricevere anche commenti negativi, ma ha scatenato l’ira di un gruppo particolare di persone: i familiari delle vittime della strada. Già perché Salvini millanta successi sfruttando dei dati considerati poco chiari.
La frase incriminata è quella riguardo la possibile riduzione del 25% della mortalità stradale dopo solo due settimane dalla riforma. Una presa di posizione sbagliata: infatti si sa che per poter avere statistiche affidabili sugli incidenti stradali servono mesi di dati. “Il ministero gioca con i numeri come un prestigiatore con le carte. Prende statistiche incomplete, le presenta come definitive, le usa per sostenere tesi già scritte”, questo il pensiero dei familiari delle vittime. Ad essere messo sotto i riflettori è soprattutto il fatto che non venga praticamente mai menzionato, nel nuovo Codice della Strada, il problema della velocità.
Insomma la richiesta sembra molto chiara e univoca. “Più fatti e meno parole“. Questa sarebbe la linea dei familiari delle vittime che evidenziano come l’educazione stradale possa essere importante anche nelle scuole. L’attenzione alla velocità deve essere maggiore, così come le risorse per i controlli. Solamente in questo caso e con dati che possono essere constatati solamente a distanza di mesi si potrà capire se il lavoro che è stato fatto può portare i propri frutti. Nel frattempo, forse, è meglio limitare le dirette su Facebook o Instagram.
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