Non solo l’aumento dei prezzi di listino dei veicoli, gli automobilisti devono fare i conti anche con le tasse che tutti devono pagare: ecco cosa si rischia
Il settore dell’auto sta vivendo sicuramente il momento peggiore degli ultimi anni. Il calo delle vendite sta interessando tutti i maggiori brand che si trovano a far fronte ad una notevole diminuzione di produzione che potrebbe portare alla perdita di lavoro per centinaia di migliaia di persone in tutto il continente. Il motivo principale del calo delle vendite è dovuto all’aumento tangibile dei prezzi di listino degli ultimi anni che hanno messo in guardia i cittadini. In molti, quindi, obbligati a cambiare il proprio mezzo di trasporto, preferiscono sempre di più puntare su un veicolo usato. Ma anche in questi casi i prezzi lievitano…
Questi costi vanno aggiunti a quelli considerati “fissi” per i guidatori. Tutti, infatti, devono fare i conti con il pagamento dell’assicurazione e soprattutto, la tassa meno amata dagli italiani, il bollo. La gestione di questa imposta è un compito di tutti i proprietari dei veicoli. In molti cercano di posticipare il pagamento oppure addirittura di non effettuarlo, ma il rischio di cadere in una sanzione è praticamente scontato. Ma andiamo con ordine: il bollo è un tributo annuale che si basa sul possesso del veicolo, indipendentemente dal suo utilizzo. La sua gestione varia su base regionale, con poche eccezioni dove intervengono enti statali. Include anche veicoli a noleggio o leasing e si applica anche se il mezzo rimane inutilizzato.
Per quanto riguarda il periodo di pagamento alcune regioni hanno deciso di uniformare le date, ma questo varia a seconda del luogo in cui ci si trova. Nel dettaglio il pagamento (per quanto riguarda la prima scadenza) va effettuato entro il mese di immatricolazione o al massimo entro quello successivo, mentre per i rinnovi dipende dalla data di immatricolazione, ma alcune regioni adottano scadenze fisse come aprile, agosto e dicembre. Per quanto riguarda i costi, essi variano a seconda della vettura di cui si è in possesso. I fattori che incidono sono: la potenza del veicolo (kW): tariffa base fino a 100 kW, con maggiorazioni oltre questa soglia; la classe ambientale: veicoli Euro 0 pagano di più rispetto a quelli Euro 6; la regione di residenza: le tariffe variano in base al territorio e si possono calcolare tramite strumenti online, come i simulatori ACI.
Il bollo si può pagare online, tramite ACI, regioni o app come PagoPA, oppure presso sportelli fisici come Uffici postali, tabaccai e delegazioni autorizzate. Questi metodi possono prevedere un piccolo costo di commissione. Alcune categorie di veicoli possono beneficiare di esenzioni: le auto elettriche hanno un’esenzione totale per i primi 5 anni dall’immatricolazione, mentre i veicoli ibridi hanno agevolazioni che variano in base alla regione. Le sanzioni possono essere pesanti e sono legate ai giorni di ritardo nel pagamento del bollo auto. Per un ritardo fino a 14 giorni si dovrà pagare lo 0,1% dell’importo al giorno; da 15 a 30 giorni l’1,5% dell’importo; da 31 a 90 giorni l’1,67%, più interessi; oltre un anno il 30% dell’importo, più interessi. Inoltre, se durante un controllo stradale si riscontra il mancato pagamento del bollo, il proprietario potrebbe ricevere una multa amministrativa che varia tra 100 e 300 euro, in aggiunta agli interessi di mora già maturati. Dopo tre anni, il veicolo rischia la radiazione dal PRA, che comporta il divieto di circolazione. Insomma, pagare il bollo non solo è obbligatorio, ma è anche caldamente consigliato farlo nelle tempistiche previste.
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