Una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 ha modificato il sistema di tassazione per i veicoli aziendali in uso promiscuo: come funziona.
All’interno della Legge di Bilancio 2025, approvata dal Governo lo scorso 28 dicembre, è stata inserita una nuova misura che riguarda i veicoli aziendali concessi ai dipendenti in uso promiscuo, ossia utilizzati sia come auto aziendale che come auto personale.
L’esecutivo, nello specifico, ha deciso di introdurre un nuovo sistema di tassazione per questa tipologia di veicoli che rimpiazzerà il sistema precedente basato esclusivamente sulle emissioni di Co2. Questa modifica, dunque, porterà ad una maggiore tassazione per la maggior parte dei lavoratori che usufruiscono dell’auto aziendale, facente parte dei cosiddetti “fringe benefit” per i dipendenti. Capiamo come funziona il nuovo meccanismo e cosa cambia per i lavoratori.
Molti lavoratori in Italia usufruiscono dei “fringe benefit”, ossia una serie di beni e servizi messi a disposizione dal datore di lavoro che fanno parte della retribuzione del dipendente anche se non emessi in forma monetaria. Tra questi rientrano anche le auto aziendali.
Proprio su quest’ultime, il Governo ha introdotto un nuovo sistema di tassazione, inserito nella nuova Legge di Bilancio che è stata approvata qualche settimana fa. Sino al 31 dicembre 2024, la tassazione sulle auto aziendali ad uso promiscuo, ossia quelle utilizzate sia come vetture personali che aziendali, si basava sulle emissioni di Co2 del mezzo.
In particolare, venivano prese in considerazione le seguenti percentuali: 25% del costo chilometrico per veicoli sino a 60 g/km; 30% del costo chilometrico per emissioni tra 61 e 160 g/km; 50% del costo chilometrico tra 161 e 190 g/km; 60% del costo chilometrico per i veicoli con oltre 190 g/km di emissioni. La percentuale veniva applicata al costo chilometrico stabilito annualmente dalle tabelle Aci e poi moltiplicato per una percorrenza convenzionale di 15mila km.
Il nuovo meccanismo di tassazione, previsto dall’articolo 7 del testo della Manovra, non sarà più basato sulle emissioni di Co2 come in precedenza, ma esclusivamente sull’alimentazione del veicolo aziendale ad uso promiscuo.
Nello specifico, per vetture, motocicli e ciclomotori concessi in dotazione a decorrere dal 1° gennaio 2025 verrà applicata una tassa unica che varia in base all’alimentazione: 50% diesel e benzina; 20% ibride plug-in; 10% per i mezzi elettrici. Questa decisione ha come obiettivo quello di incentivare l’acquisto e l’uso di veicoli elettrici e plug-in in modo da ridurre l’inquinamento atmosferico, ma anche far crescere le vendite che hanno subito una brusca battuta d’arresto.
Questa nuova misura, secondo alcune stime, porterebbe nel nuovo anno effetti finanziari positivi per un totale di oltre 25 milioni di euro che saliranno a 120 milioni nel 2027. Secondo l’associazione Aniasa, come riporta QuattroRuote, la nuova tassazione potrebbe provocare un crollo del 30% delle nuove immatricolazioni da parte dei noleggiatori e del 20% dei nuovi acquisti.
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