Quando si presta un’auto ad un amico o un familiare, è bene sapere cosa stabilisce la legge in merito: si rischiano in alcuni casi sanzioni severe.
Si è parlato molto della riforma del Codice della Strada che ha introdotto, a partire dallo scorso 14 dicembre, nuove norme per gli automobilisti. Tra queste l’inasprimento delle sanzioni per l’uso del cellulare al volante e per la guida allo stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, ma anche una stretta sull’uso degli autovelox e l’introduzione dell’obbligo del casco e della targa per i monopattini.

Contrariamente a quanto si pensi, non ha subito, invece, modifiche l’articolo 94 del Codice della Strada che contiene le norme relative al prestito di un veicolo, dunque, all’uso del mezzo da parte di un soggetto diverso dal proprietario. Non rispettando quanto previsto dall’articolo appena menzionato, si rischiano sanzioni che superano la cifra di 3.500 euro.
Prestare l’auto ad un amico o un parente, cosa prevede il Codice della Strada
Può accadere di dover prestare la propria auto ad un amico o ad un parente che in quel momento non dispone di un mezzo. È bene, però, fare attenzione a quanto previsto dal Codice della Strada che impone delle precise norme sull’uso di un veicolo da parte di una persona diversa dal proprietario.

Nello specifico, come stabilisce l’articolo 94, chiunque ha la possibilità di utilizzare un’auto intestata ad un’altra persona senza incorrere in sanzioni, ma se l’uso supera la soglia dei 30 giorni consecutivi, è necessario presentare l’aggiornamento dei documenti di circolazione presso la Motorizzazione Civile. In sintesi, è possibile prestare l’auto ad un amico o ad un parente per qualche ora o alcuni giorni, senza rischiare multe, ma non bisogna mai superare i 30 giorni consecutivi.
Le sanzioni previste
Per i prestiti ad amici o familiari non conviventi che superano i 30 giorni, secondo quanto stabilisce la legge, è necessario stipulare un contratto di comodato d’uso che deve essere poi comunicato alla Motorizzazione, in modo che venga annotato l’utilizzo diverso dal proprietario sul libretto di circolazione. La procedura in questione ha un costo di circa 25 euro.

Chi viola questa norma, sempre secondo l’articolo 94 del Codice della Strada, si rischiano pesanti sanzioni che possono variare dai 727 ai 3.629 euro. Alla sanzione amministrativa si aggiunge anche il ritiro immediato della carta di circolazione del veicolo.
L’assicurazione ed i danni causati da un’auto in prestito
Il proprietario del veicolo concesso in prestito dovrà anche accertarsi delle condizioni previste dalla polizza assicurativa stipulata per il proprio veicolo. In alcuni casi, difatti, le polizze potrebbero non coprire i danni causati dal mezzo se il conducente non era autorizzato tramite un contratto. Se l’Rca è esclusiva, dunque, valida solo per il proprietario, la compagnia non risponderà di eventuali danni provocati dal mezzo.