Anche tu abbassi il volume della radio mentre parcheggi? Svelato finalmente il motivo: da non credere

Alcune nostre azioni sembrano alquanto ridicole: anche tu abbassi il volume della radio mentre parcheggi? Svelato il possibile motivo..

Ogni giorno facciamo una serie di attività che ci sembrano così meccaniche da essere entrate ormai a far parte della consolidata routine giornaliera.

Mentre parcheggi abbassi volume radio motivo
Abbassare il volume della radio in auto – Varamilano.it

In alcuni casi, dimentichiamo addirittura di aver fatto qualcosa: sopratutto quando le operazioni sono ripetute e soprattutto non nuove, il nostro cervello inizia a distorcere la realtà (talvolta dimentichiamo se abbiamo interrotto la cottura degli alimenti o se abbiamo chiuso la porta di casa). Anche in auto facciamo tantissime cose diverse, alcune che sembrano ormai consolidate e giornaliere.

Senza entrare in discorsi fin troppo complessi, quest’oggi vogliamo parlarvi di una curiosità scioccante. Molte persone, durante le manovre di parcheggio, tendono a fare cose estreme e straordinarie, non riconducibili di certo all’abitudine. Ma cosa, precisamente? A quanto pare, il numero di persone che decide di abbassare il volume in radio per fare manovre particolari è altissimo. Siamo quindi arrivati alla domanda finale: perché durante le manovre per parcheggiare abbassiamo il volume?

Perché quando parcheggi abbassi il volume dell’auto: la risposta definitiva, nessuno lo sapeva

CI sono alcune curiosità che lasciano sempre senza parole le persone: in alcuni casi ci sembra di vivere tutti la stessa vita. Moltissime persone, durante alcune manovre difficili come il parcheggio, tendono ad abbassare il volume della radio o in alcuni casi a spegnerla definitivamente.

Mentre parcheggi abbassi volume radio motivo
Impostare la retromarcia e guardare dallo schermo – Varamilano.it

Anche in altre situazioni, come quando cerchiamo di individuare un cartello stradale o di ritrovare la via giusta effettuiamo questa azione. Ma qual è il legame? Ancora una volta, la scienza ha cercato di fornire una risposta esaustiva. Quando facciamo dei compiti complessi, il nostro cervello vuole ridurre gli stimoli meno rilevanti (nel nostro caso l’ascolto della musica) per concentrare tutte le risorse all’attività principale. Lo psicologo Broadbent, nel lontano 1958, ha scoperto che le informazioni provenienti dai cinque sensi vengono elaborate come sensazioni fisiche. Quando subentra poi l’attenzione, vengono selezionate le informazioni più rilevanti.

Le psicologhe Anne Marie Bonnel ed Ervin Hafter, nel 1998, hanno invece sottolineato che le persone hanno una quantità finita di attenzione da dedicare alla vista e all’udito. Se l’attenzione è rivolta alla vista (nel nostro caso, osservare la strada), c’è poco spazio disponibile per l’udito (nel nostro caso, ascoltare la musica).

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Mettere la retromarcia al cambio – Varamilano.it

Dopo studi così accurati, si è compreso il funzionamento del nostro cervello: per questo motivo, quando dobbiamo fare un qualcosa di difficile come un parcheggio, la nostra mente ci fa staccare la musica o abbassare il volume. Ovviamente nel mondo non siamo tutti uguali: ci sono persone che riescono comunque a concentrarsi con la musica alta e non hanno bisogno di mettere le dita sulla levetta per abbassare il volume.

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