Le nuove norme non riguardano solamente il Codice della Strada, ma anche il rinnovo della patente: esistono malattie incompatibili con la guida
Il nuovo Codice della Strada è entrato in vigore lo scorso 14 dicembre e continua a a far discutere. Il ministro dei Trasporti Salvini ha inasprito diverse regole e soprattutto sanzioni peri trasgressori. La battaglia all‘abuso di alcol e droghe è ampiamente (e giustamente aperta), ma ci sono delle sfaccettature che lasciano un po’ di perplessità. Inoltre quello che più viene contestato è come non venga praticamente accennata la battaglia all’alta velocità, causa di una gran parte degli incidenti in auto. Ma le variazioni del Codice della Strada non riguardano solamente le regole da rispettare quando si è al volante.
Altre restrizioni, infatti, sono state applicate per i rinnovi di patente. Salvini ha recentemente introdotto nuove disposizioni riguardanti il rinnovo della patente di guida, introducendo restrizioni più severe per i conducenti affetti da determinate patologie. Queste misure, volte a garantire la sicurezza stradale, hanno suscitato un ampio dibattito sia tra gli operatori del settore che tra i cittadini. L’obiettivo principale di queste nuove norme è quello di prevenire incidenti stradali causati da condizioni mediche che potrebbero compromettere la capacità di guida. Va ricordato come nel nostro Paese non esiste un’età limite per guidare, ma il rinnovo della patente avviene tramite il superamento di una visita medica.
Per valutare l’idoneità alla guida, il conducente deve sottoporsi a una visita medica specifica presso una Commissione Medica Locale (CML). Durante la visita, il medico valuterà lo stato di salute del paziente, tenendo conto della natura e della gravità della patologia, nonché della terapia in corso. Se la CML ritiene che la patologia del conducente sia incompatibile con la guida, verrà emesso un provvedimento di divieto. In questo caso, il conducente non potrà più guidare fino a quando non avrà presentato un nuovo certificato medico attestante il miglioramento delle proprie condizioni di salute.
L’elenco delle patologie incompatibili con la guida è piuttosto ampio e può variare nel tempo e soprattutto varia a seconda degli individui. In generale, le condizioni mediche che possono portare alla revoca della patente riguardano principalmente: patologie oculari, come ad esempio difetti visivi non corretti, cataratta, glaucoma o altre patologie oculari possono compromettere la capacità di percepire correttamente gli ostacoli, le distanze e i segnali stradali; patologie dell’apparato uditivo, infatti difficoltà uditive possono impedire di percepire i segnali acustici provenienti da altri veicoli o dai dispositivi di sicurezza dell’auto; patologie cardiovascolari come aritmie, ictus, insufficienza cardiaca o altre patologie cardiovascolari che possono provare malori al volante; patologie neurologiche come l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla o altre patologie neurodegenerative possono compromettere le capacità cognitive, la coordinazione e i riflessi necessari per guidare; diabete, infatti episodi frequenti di ipoglicemia possono causare improvvise alterazioni dello stato di coscienza e rendere pericoloso continuare a guidare.
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