Diverse modifiche sono state comunicate dall’Inps in questi primi giorni dell’anno: l’ultima è assolutamente inaspettata e lascerà molti a bocca aperta
Tanti sono i temi caldi che riguardano il nostro Paese in questo primo mese dell’anno. Dal caos trasporti alle questioni estere, passando per dibattiti politici, si aspetta un 2025 molto caldo per il Governo. Se dai sondaggi l’appeal della premier Giorgia Meloni sembra crescere costantemente, non si può non sottolineare come alcuni ministri sono finiti al centro delle polemiche per il loro operato. Uno su tutti Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, sia per la questione legata al nuovo Codice della Strada, sia, soprattutto, per il caos delle reti ferroviarie con treni spesso in ritardo e scioperi che vanno a creare disagi costanti.
Ma anche su un altro fronte il Governo ha apportato modifiche che hanno conquistato le prime pagine dei giornali. Si tratta del sempre attuale tema delle pensioni. Negli ultimi anni la quota di età minima con cui si può smettere di andare a lavorare è stata sempre aumentata. Se nel 2024 la Legge di Bilancio riconosceva il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni, ora i lavoratori interamente contributivi (coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1995) potranno accedere alla pensione anticipata a partire dai 64 anni di età. Ma oltre a questa tematica, ce n’è un’altra che sicuramente potrà far sorridere parecchi cittadini, anche perché può da essere considerata del tutto inaspettata in relazione agli ultimi eventi.
Negli scorsi giorni si è parlato del disguido dovuto dal calendario nei mesi di febbraio e marzo: il 1° del mese che cade di sabato e l’erogazione della pensione avverrà in quel giorno solamente per coloro che possiedono un conto corrente postale, mentre chi ha un conto bancario dovrà aspettare il 3. Da aprile, poi tutto tornerà alla normalità. Ma la novità assoluta è un’altra: ci sarà una rivalutazione delle pensioni. L’aumento della pensione dello 0,8% sarà applicato interamente solo a coloro che percepiscono una pensione fino a quattro volte il trattamento minimo Inps. Per chi supera questa soglia, la rivalutazione si riduce proporzionalmente.
Al 31 dicembre 2024, il trattamento minimo ammontava a 598,61 euro, ma grazie a un incremento della rivalutazione ordinaria delle pensioni, fissata allo 0,8% per il 2025, e a un’ulteriore aggiunta del 2,2%, l’importo della pensione minima sale 616,57 euro. Certo, non si tratta di un incremento così eccessivo, ma di un piccolo adeguamento che comunque, visto anche il carovita, può servire a chi percepisce la retribuzione minima. Il cedolino con tutti i dettagli viene pubblicato nell’area personale del sito Inps e dovrebbe essere accessibile dal 20 gennaio 2025.
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